Con una mossa senza precedenti, il governo italiano ha pubblicato il Documento Economico e Fiscale (DEF) senza alcun obiettivo programmatico sul deficit e sul debito ed escludendo l’impatto delle misure previste dal governo per la legge di bilancio.
Martedì il governo ha presentato il DEF, che per la prima volta si è limitato a presentare i dati tendenziali di bilancio senza rivelare cifre programmatiche che rappresentano la direzione in cui il governo intende muoversi.
Questa scelta è solitamente favorita dai governi uscenti, che desiderano evitare di imporre restrizioni eccessive ai governi che li succederanno.
I funzionari governativi del governo del Primo Ministro Giorgia Meloni hanno tagliato le previsioni di crescita dell’Italia per il 2023 e il 2024, ma hanno sostanzialmente mantenuto i loro obiettivi per ridurre il deficit di bilancio in aumento.
Secondo il documento, il Pil previsto per il 2024 è pari all'1%, un dato che appare ottimistico rispetto alle stime di istituzioni come Banca d'Italia, Fondo monetario internazionale e Commissione europea, che vanno dallo 0,6% allo 0,7%. %.
La traiettoria del debito inverte la sua rotta rispetto alle recenti aspettative e si stabilizza al rialzo, ma rimane al di sotto del 140%. Si prevede che raggiungerà il 137,8% nel 2024, dopo un calo significativo lo scorso anno al 137,3%.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Fondo per lo sviluppo, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha attribuito l'atteso aumento del debito pubblico soprattutto alle conseguenze finanziarie del “super bonus” nei prossimi anni, rilevando che esso “comincerà a diminuire” dopo il 2026 .
Il “super bonus”, il tanto discusso credito d’imposta verde, permetteva ai proprietari di casa di detrarre dalle tasse il 110% dei costi di ristrutturazione delle loro case, a condizione che l’obiettivo fosse quello di migliorare la sostenibilità degli edifici.
Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e l’energia (ENEA), a fine marzo le detrazioni dovute tramite Superbonus ammontavano a 122,24 miliardi di euro, una cifra destinata a crescere fino a oltre 210 miliardi di euro, superando i soldi dell’Italia. riceveranno dal Piano nazionale per la ripresa e la resilienza.
Giorgetti ha difeso la formula “secca” del DEF, spiegando che questa era l’unica opzione praticabile date le mutate regole del Patto di stabilità dell’Ue, che ha introdotto una nuova tempistica e un nuovo formato per i documenti da presentare all’Ue.
Secondo il ministro, il DEF sta studiando le nuove regole europee, anche se le “disposizioni attuative” sono ancora in sospeso. Ha annunciato che il quadro del programma sarà incluso nel nuovo piano finanziario strutturale a medio termine, che sarà presentato il 20 settembre, ma si è impegnato a presentarlo in anticipo.
I partiti di opposizione hanno criticato la decisione di limitarsi a pubblicare dati tendenziali e di rinviare il quadro programmatico, definendola un “trucco” che preannuncia la legge di bilancio “tagli e sacrifici” in autunno.
“Il Fondo europeo per la difesa senza un quadro programmatico impedirà agli italiani di comprendere le dimensioni della prossima legge di bilancio”, ha osservato Nicola Fratoianni dell’Alleanza della Sinistra Verde.
E ha aggiunto: “Il governo di destra non vuole rivelare agli italiani, prima delle elezioni europee, che finora non ha fatto altro che inganni”.
Giorgetti si è soffermato anche sulla proroga della scadenza del Recovery Fund oltre il 2026. “Dietro il rifiuto della proroga al 2026 c'è la volontà di molti Paesi di evitare di ripetere l'esperienza del Next Generation EU: c'è un ampio fronte di Paesi europei che non vogliono debitori. per finanziare progetti.””, come dice lui.
“Posso esprimere il mio desiderio (che possiamo estendere il periodo oltre il 2026)?” Ha aggiunto.
(Alicia Preti | Euractiv.it)